Il Piano strategico di sostenibilità

Premessa

Il piano di sostenibilità, pur non essendo regolato da norme specifiche, si basa sui principi della CSR (Corporate Social Responsibility) e sugli obiettivi e indicatori degli SDGs (Sustainable Development Goals).

A nostro avviso, dovrebbe essere strettamente integrato con il Business/Financial Plan dell’impresa o del gruppo, diventandone una parte essenziale. Inoltre, andrebbe confrontato con il Report di sostenibilità per monitorare eventuali scostamenti tra i KPI previsionali e quelli consuntivi.

Piano vs. Report di sostenibilità

Il piano di sostenibilità non va confuso con il report di sostenibilità:

  • il piano è un documento attraverso il quale si rende nota la strategia di sostenibilità agli stakeholder interni ed esterni, si individuano le linee guida, i rischi ESG, le aree d’intervento, gli obiettivi-target (KPO), le azioni e le attività volte a includere la sostenibilità nel proprio modello di business al fine di comunicarle all’esterno. Il piano copre normalmente un orizzonte di tre anni, con target annuali.
  • Il report di sostenibilità, o bilancio di sostenibilità, è un documento che misura e comunica le performance e gli impatti di sostenibilità di un’impresa o gruppo, seguendo gli standard adottati (come GRI, ESRS, ecc.). Viene inserito in una sezione dedicata della relazione sulla gestione del bilancio, con l’obiettivo di fornire informazioni utili a comprendere come i temi di sostenibilità influenzano l’andamento, i risultati e la situazione complessiva dell’impresa.

I due documenti, quindi, funzionano in sinergia e uno non esclude l’altro.

Il piano di sostenibilità

Il processo di redazione del piano si articola nelle seguenti fasi:

  1. Analisi preliminare: occorre innanzitutto individuare la situazione di partenza attraverso un’analisi interna ed esterna.

Un piano strategico di sostenibilità inizia con un’analisi approfondita dell’impatto ambientale di tutte le attività aziendali, individuando quelle a maggiore emissione. Questo passaggio è fondamentale per definire obiettivi misurabili e pianificare azioni concrete per raggiungerli.

Successivamente, è essenziale valutare i punti di forza e di debolezza interni, le minacce e le opportunità esterne, i rischi ESG per il business, gli investimenti e i costi ambientali e sociali sostenuti negli ultimi anni. Occorre inoltre analizzare i piani e i report di sostenibilità dei concorrenti, le strategie di sostenibilità del settore e le best practice di riferimento.

  1. Definizione della strategia: si individuano le linee guida e gli obiettivi strategici di sostenibilità, come ad esempio: la riduzione della carbon footprint con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality, l’implementazione di interventi per l’efficientamento energetico, la revisione della catena di fornitura e distribuzione secondo i principi dell’economia circolare, lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze delle risorse umane, e l’adozione di un nuovo modello di governance.

In particolare, occorre valutare:

  • la resilienza del modello e della strategia aziendale dell’impresa sui rischi connessi alle questioni di sostenibilità (RISK EFFECT);
  • le opportunità per l’impresa connesse alle questioni di sostenibilità (OPPORTUNITIES);
  • le azioni di attuazione e i relativi piani finanziari e di investimento, atti a garantire che il modello e la strategia aziendali siano compatibili con la transizione verso un’economia sostenibile (IMPACT);
  • il modo in cui il modello e la strategia aziendale dell’impresa tengono conto delle istanze dei portatori di interesse e del loro impatto sulle questioni di sostenibilità (STAKEHOLDERS INTEREST);
  • le modalità di attuazione della strategia dell’impresa per quanto riguarda le questioni di sostenibilità (ACTION PLAN).

In seguito, occorre definire:

  • le linee guida;
  • le aree d’intervento-ambito;
  • gli impegni/attività, ossia gli investimenti e i risultati attesi dalla totalità delle varie attività;
  • gli obiettivi e gli indicatori (target-KPI) legati alle suddette attività;
  • l’allineamento ai Sustainable Development Goals (SDGs), ossia ai 17 obiettivi definiti dall’ONU che tracciamo il percorso da seguire per uno sviluppo sostenibile.
  1. Individuazione stakeholder ed elaborazione matrice di doppia materialità: in questa fase si identificano gli aspetti materiali più rilevanti legati alla sostenibilità, sia per l’impresa o il gruppo che per i relativi stakeholder. Il primo passo consiste nell’individuare gli stakeholder e nell’elaborare la matrice di doppia materialità, basata su due prospettive principali:

–    la materialità finanziaria, che esplora come le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) possano influenzare direttamente il valore economico di un’azienda; In particolare, si focalizza su come i rischi e le opportunità derivanti da queste questioni possano influenzare la performance economica nel breve, medio e lungo termine.

–  la materialità ambientale e sociale, che si concentra sugli impatti che un’azienda ha sull’ambiente e la società.

La matrice è rappresentata attraverso un grafico in cui i valori rilevanti per l’azienda sono posti sull’asse Y, mentre quelli rilevanti per gli stakeholder sono collocati sull’asse X. Questo posizionamento consente di ottenere una visione chiara e intuitiva delle tematiche che rientrano nel radar aziendale, evidenziandone il grado di importanza, da rilevante a estremamente rilevante.

  1. Redazione e comunicazione del piano. L’ultima fase consiste nella stesura del documento da presentare agli stakeholder, con l’obiettivo di fornire una visione chiara e completa dei processi in corso e delle attività pianificate, inclusi tutti i dettagli rilevanti. Il piano di sostenibilità dovrebbe essere integrato nel piano industriale (Business Plan e Financial Plan) o, quantomeno, strettamente allineato ad esso.

Un esempio di Piano in sintesi:

Vantaggi del piano di sostenibilità

Oltre al generale miglioramento delle performance e al coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder, altri vantaggi per le organizzazioni sono:

  • il miglioramento dell’immagine, della reputazione e della visibilità;
  • la diffusione di cultura e di buone pratiche di sostenibilità;
  • la mitigazione e corretta gestione dei rischi ESG e dei cambiamenti;
  • un incremento dei potenziali investitori e finanziatori sensibili alle tematiche di business;
  • un livello più elevato di consapevolezza e partecipazione dei dipendenti;
  • una maggiore trasparenza;
  • la creazione di nuove opportunità di business e valore sostenibile nel medio lungo periodo.

eXcelent è in grado di supportare le imprese e i gruppi nel processo di redazione del piano e del report/bilancio di sostenibilità.

 

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    2024-12-20T08:27:53+01:00