La rendicontazione di sostenibilità: una tardiva proposta di semplificazione da Confindustria

Nei nostri articoli precedenti abbiamo illustrato i principali obblighi dettati dal Dlgs 125-2024 in vigore dal 25 settembre 2024 che ha recepito la Direttiva CSRD del 5 gennaio 2023 relativa all’informativa di sostenibilità nelle imprese-gruppi da includere nella relazione sulla gestione al bilancio.

 Ricordiamo che:

  • Il 25 luglio 2024 è entrata in vigore anche la Direttiva CSDDD da recepire entro 18 mesi
  • il 31 luglio 2023 la Commissione Europea ha adottato ufficialmente gli standard ESRS rendendoli obbligatori per le imprese soggette alla CSRD.
  • il 30/06/2024 è stato pubblicato dal MEF un documento di consultazione dal nome “Il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche”. Il MEF ha identificato e illustrato 45 indicatori per le seguenti cinque sezioni tematiche:
    • SEZIONE 1. Informazioni generali
    • SEZIONE 2. Mitigazione e adattamento al cambiamento climatico
    • SEZIONE 3. Ambiente
    • SEZIONE 4. Società e forza lavoro
    • SEZIONE 5. Governance e condotta aziendale
  • il 20 settembre 2024 la Commissione ha avviato una procedura d’infrazione per il mancato recepimento della Direttiva CSRD a carico di ben 17 Stati membri (tra cui spiccano Germania e Spagna)
  • il 17 dicembre 2024 l’Efrag ha pubblicato la versione definitiva del nuovo standard di rendicontazione volontaria per le PMI non quotate (VSME).

Evidenziamo inoltre che in passato:

  • Confindustria aveva emanato delle linee guida per la rendicontazione di sostenibilità per le Pmi e il CSR Lab di Confindustria gli indicatori di sostenibilità per le PMI focalizzati su 5 aree prioritarie per una rendicontazione sostenibile;
  • Assonime e Consiglio Nazionale dei Commercialisti avevano pubblicazione linee guida e indicazioni per i consigli di amministrazione evidenziando che la transizione verso la sostenibilità offriva opportunità di business in termini di «riduzione di costi operativi, resilienza della catena di fornitura e ottimizzazione della gestione dei rischi aziendali, compresi i rischi normativi, di reputazione e di mercato, ciò agevolando l’impresa nella conquista di nuove quote di mercato, garantendone la redditività e attraendo investitori».

CSRD e CS3D : Obiettivi & Proposte di semplificazione da parte dell’UE

Di recente, il Green Deal  ha ricevuto un primo segnale di arresto con l’atto di indirizzo del Consiglio Europeo del 8 novembre 2024, noto come dichiarazione di Budapest, in cui  i leader europei hanno chiesto di «avviare una rivoluzione di semplificazione che garantisca un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riduca drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le PMI.

Tra gli obiettivi principali che la Commissione deve attuare senza indugio figurano la formulazione, nel primo semestre del 2025, di proposte concrete finalizzate alla riduzione degli obblighi di informazione in misura almeno pari al 25% e l’inclusione nelle sue proposte di valutazioni d’impatto in termini di oneri burocratici e competitività».

La Commissione Europea ha di recente annunciato la volontà di consolidare in una unica regolamentazione le discipline delle due direttive CSRD-CSDDD, con l’obiettivo di ridurre il regulatory burden per gli operatori, semplificando il quadro normativo senza comprometterne l’efficacia e l’ambizione.

La prima scadenza è fissata per febbraio 2025, quando la Commissione dovrà proprio adottare un atto normativo per correggere le due direttive sulla sostenibilità.

In questo contesto le principali Associazioni di imprenditori europei, in particolare Roma, Parigi e Berlino hanno avviato dei gruppi di lavoro per proporre modifiche secondo due direttici principali:

  • la semplificazione degli obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD
  • il congelamento della Direttiva CSDDD.

Semplificazione CSRD e CS3D : Proposta di Confindustria

Il 5 febbraio 2025 Confindustria ha pubblicato una “proposta di regolamentazione omnibus per la finanza sostenibile” a seguito dei lavori svolti negli ultimi mesi da un gruppo di lavoro composto da tecnici di Confindustria e da quelli del Ministero dell’Ambiente per proporre, in particolare, delle semplificazioni agli obblighi previsti dalla direttiva CSRD (2022/2464) e dalla direttiva CSDDD (2024/1760).

Le principali proposte riguardano:

  1. CSRD: spostare di 2 anni i termini per l’entrata in vigore degli obblighi per la rendicontazione societaria di sostenibilità per le grandi imprese e per le PMI quotate.
  2. CSDDD: “congelare” la Direttiva, cioè i termini di recepimento da parte degli Stati membri e di adeguamento da parte delle società, successivi alla sua entrata in vigore (25 luglio 2024), almeno fin quando non sarà stato possibile testare sul campo il funzionamento della CSRD.
  3. Catena del valore: rivedere e precisare la definizione di Catena del valore, ridurre le responsabilità per le informazioni riguardanti la (o provenienti dalla) medesima Catena del Valore, spesso fuori dalle possibilità di controllo di chi redige il report.
  4. Doppia materialità: chiarire questo principio e prevederne una rimodulazione in chiave di semplificazione, soprattutto con riferimento alla valutazione d’impatto.
  5. Standard ESRS: semplificare il contenuto e ridurre di almeno il 50% gli elementi informativi obbligatori da rendicontare, utilizzando come punto di riferimento lo standard per le PMI quotate.
  6. Standard settoriali: rinviare la loro adozione, valutando l’ipotesi di accantonarli, definitivamente o almeno fin quando non si riesca a mettere a punto uno strumento adeguato a valorizzare le specificità settoriali, senza aggiungere oneri informativi inutilmente sproporzionati.
  7. Standard VSME volontari per le PMI: semplificare lo standard approvato a fine dicembre dall’EFRAG, ancora molto articolato per le reali capacità di questa tipologia di imprese.
  8. Allineamento con standard internazionali: revisionare gli standard tenendo conto degli standard internazionali e prevedere che, quando le imprese-gruppi pubblicano un report di sostenibilità non secondo gli standard ESRS, ma secondo quelli ISSB o SASB, tali documenti sono automaticamente riconosciuti anche a livello europeo
  9. rendicontazione OPEX: viste le difficoltà di calcolo dell’indicatore e la ridotta portata esplicativa dello stesso, si propone di eliminare l’obbligo di trasparenza previsto dall’articolo 8 del Regolamento.
  10. migliorare il volano Finanza Sostenibile / Transizione: evitare che gli obblighi di valutazione dei rischi ESG delle imprese clienti previsti nella regolamentazione finanziaria per banche e istituzioni finanziarie siano sproporzionati, e creino ulteriori oneri aggiuntivi

Considerazioni

Le proposte e i problemi sollevati oggi erano però già evidenti ad alcuni a seguito della pubblicazione della Direttiva CSRD il 5 gennaio 2023, con 18 mesi a disposizione per il recepimento da parte dei singoli Stati membri, e nei mesi intercorsi fino al 18 marzo 2024, durante i quali la bozza di disegno di legge delega e poi lo schema del decreto delegato di recepimento è stato posto in consultazione dal MEF.

Mesi in cui si sono susseguiti convegni, corsi e dibattiti in cui nessuno si azzardava ad avanzare criticità, proposte di semplificazione o una sostanziale obiezione evidenziando che trattasi di un obbligo informativo inutile, costoso e pericoloso a causa dell’elevata discrezionalità degli standard di rendicontazione, caratterizzati da più di 1.000 KPI-Datapoints quantitativi e qualitativi.

Si segnala che il Sole 24 Ore ha pubblicato il 9 febbraio 2025 un articolo in cui ha evidenziato che il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano De Nuccio, dichiara che «senza una drastica semplificazione diventano difficile la lettura e la comparabilità dei rendiconti».

Siamo comunque di fronte ad un cambiamento culturale epocale in cui tutti noi dobbiamo essere sempre più sensibili alle tematiche ambientali, sociali e umani ma salvaguardando la competitività delle nostre imprese liberandole da eccessivi vincoli normativi e burocratici.

Andiamo quindi avanti con molto buon senso.

2025-02-14T11:42:00+01:00